Magi Matteo
artista
Magi Matteo nasce a Pesaro nel 1985, è artista autodidatta, si è avvicinato alla pittura intorno ai venticinque anni, dopo aver acquisito un eterogeneo bagaglio di esperienze grazie alla passione che lo muoveva verso l’arte contemporanea.
La passione per il disegno, che ha accompagnato la sua vita d’artista sin dai primi anni, l’ha sostenuto nell’intraprendere il suo cammino artistico, cammino che si è svelato all’improvviso, quasi come una rivelazione.
Magi non studia ma si ispira ai grandi maestri dell’Arte. La sua fantasia vulcanica lo portano a provare svariate tecniche e materiali per poter realizzare quello che la sua mente “progettava”.
All’artista non importa di essere incluso in una casella, di acquisire una quotazione, di entrare a far parte di una collezione: lui vuole raccontare con onestà ciò che prende vita nella sua mente, come in un ininterrotto sogno a occhi aperti.
Tematiche
È questa la prima cosa che colpisce delle opere di Magi, la loro realtà informale, che porta a interrogarsi su che cosa l’abbia ispirato. Ciò che egli dipinge è un sogno, una rielaborazione di sentimenti, una visione? Probabilmente nelle sue opere ci sono elementi che provengono da ognuno di questi mondi, rendendole misteriose e affascinanti agli occhi di chi osserva.
Ciò che è costante nelle opere di questo artista è non solo il riferimento al sentimento, ma anche la fitta serie di rimandi culturali, che fanno delle sue opere qualcosa di universale. Senza retoriche superflue, Magi restituisce a chi guarda un diario di esperienze, sentimenti e pensieri che non sono un qualcosa di individualmente soggettivo, ma che uniscono in uno scambio e in una comunicazione densa di significati l’artista e l’osservatore.
Tecniche
Osservando le sue opere notiamo la grande varietà di tecniche,materiali e colori, dalle Fusioni plastiche ai grigi dei sui Cementi ai colori accesi e monocromatici delle estroflessioni fin ad arrivare alla splendide sfumature che solamente negli acquerelli e nei suoi acrilici possiamo distinguere, il tutto passando appunto da un’arte informale, dove ognuno di noi può attingere il proprio personale significato, ad una pittura figurativa che esprime quello che l’occhio dell’artista osservava e immaginava e che non avrebbe mai potuto rappresentare con una semplice macchina fotografica.
Più crudi e cruenti sono i segni secchi e definiti delle sue opere del movimento “Sentimenti” dove Magi esprime le sue sensazioni interiori tramite forme geometriche imprigionate legate e soffocate da grovigli e nodi, dove solo in piccola parte queste figure sono libere o quasi, così da poter incontrarsi e sfiorarsi ed, in qualche modo, prendere una boccata d’ossigeno dal “nero groviglio” che le opprimono, per passare a quelle zone di colore in cui sono libere di esprimersi e vivere i propri sentimenti.
I Cementi, infine, sono solamente gli ultimi dei sui lavori in ordine di tempo dove l’estroflessione e l’introflessione della tela raggiungono un livello diverso, trasformandosi quasi in sculture in quanto il cemento le fa apparire blocchi pesanti e indistruttibili benché abbiano in realtà un cuore cavo fatto di telai telati che di forte e resistente hanno ben poco. Sono opere informali così definite dall’artista, ma in realtà anche qui vengono alla luce dei sentimenti e delle sensazioni rese visibili e tangibili dal lavoro manuale dell’artista stesso, talvolta da impronte e avvallamenti talvolta da rigonfiamenti e rilievi.